venerdì 10 maggio 2013

LE MINORANZE

 
Una minoranza si considera tale solo quando costituisce una minaccia, vera o presunta, per la maggioranza. Ma nessuna minaccia è mai del tutto presunta. Qualcuno qui non è d'accordo? Se non lo siete, domandatevi solo: cosa farebbe quella minoranza se all'improvviso, dall'oggi al domani, diventasse maggioranza? Capite cosa intendo? Bene, se non lo capite, pensateci su. […]Dunque, prendiamone atto, le minoranze sono persone che probabilmente guardano, agiscono e pensano diversamente da noi e hanno difetti che noi non abbiamo. Il loro modo di vedere le cose e di agire può non piacerci e possiamo odiare le loro mancanze. Ed è meglio ammetterlo, anziché impiastricciare i nostri sentimenti con la melassa pseudoprogressista. Se siamo sinceri con noi stessi, abbiamo una valvola di sicurezza e, se abbiamo una valvola di sicurezza, saremo meno inclini a perseguitare il prossimo. […] Ogni minoranza, a suo modo, è aggressiva. Provoca la maggioranza ad attaccarla. La odia - a ragion veduta, d'accordo. Ma odia anche le altre minoranze, perché le minoranze, fra loro, sono competitive; ciascuna afferma che le sue sofferenze sono le peggiori e i torti che subisce i più infami. E più odiano, più vengono perseguitate, più si incattiviscono.
 
Christopher Isherwood, "A single man", 1964

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