venerdì 29 marzo 2013

GENIO E FOLLIA

 
La follia, lungi dall'essere una anormalità, è la normale condizione dell'essere umano. Quando non se ne ha coscienza ed essa non è grande, significa essere normali. Quando non se ne ha coscienza ed essa è grande, vuol dire essere folli. Se se ne ha coscienza ed essa è piccola, vuol dire essere un disilluso. Se se ne ha coscienza ed essa è grande, significa essere un genio.


Fernando Pessoa,1926 circa
 

martedì 26 marzo 2013

CONFLITTI INTERIORI

Un uomo può avere solo due grandi fortune a questo mondo: quella di amare molto, oppure quella di combattere vittoriosamente nella lotta per la vita. Si è felice in un modo o nell'altro, ma non avviene spesso che il destino conceda ambidue queste felicità. Mi pare perciò che dei caratteri umani i felici son quelli che sanno rinunciare all'amore o quelli che si tolgono dalla lotta. Infelicissimi son quelli che si frazionano come desiderio o come attività nei due campi tanto opposti.
 
Italo Svevo, Diario per la fidanzata (1896)
 

domenica 24 marzo 2013

LOLITA. EPILOGO

Prendo la decisione che segue con tutta la forza  e il sostegno legali di un testamento firmato: desidero che queste memorie vengano pubblicate solo quando Lolita non sarà più in vita.
Così, nessuno di noi due sarà vivo quando il lettore aprirà queso libro. Ma mentre il sangue pulsa ancora nella mano che uso per scrivere, tu sei parte della benedetta materia quanto lo sono io, e posso ancora parlarti da qui all'Alaska. Sii fedele al tuo Dick. Non lasciarti toccare dagli altri. Non parlare con gli sconosciuti. Spero che vorrai bene al tuo bambino. Spero che sarà un maschio. Spero che quel tuo marito ti tratti sempre bene, altrimenti il mio spettro si avventerà su di lui come fumo nero, come un gigante forsennato, e lo dilanierà nervo per nervo. E non ti commuovere per la morte di C.Q. Si doveva scegliere tra lui e H.H., e si doveva lasciar esistere H.H. per un altro paio di mesi almeno, in modo che egli potesse farti vivere nella coscienza delle generazioni successive. Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita.
 
Vladimir Nabokov, "Lolita", 1955
 

venerdì 22 marzo 2013

EPILOGO

Viaggiò.
     Conobbe la malinconia dei battelli, i freddi risvegli sotto la tenda, lo stordimento dei paesaggi e delle rovine, l'amarezza delle amicizie troncate.
     Tornò.
     Riprese la vita mondana, ebbe altri amori. Ma l'insistente ricordo del primo glieli rendeva insipidi; e poi la veemenza del desiderio, l'integrità delle sensazioni erano perdute. Le sue ambizioni intellettuali pure erano diminuite. Passavano gli anni; e lui sopportava l'intelligenza sfaccendata, il cuore inerte.

Gustave Flaubert, "L'educazione sentimentale"

sabato 16 marzo 2013

LA CONQUISTA DELL'AUTONOMIA

Lasciate tutto.
Lasciate Dada.
Lasciate vostra moglie, lasciate la vostra amante.
Lasciate le vostre speranze e le vostre paure.
Dimenticate i vostri figli dove capita.
Lasciate la preda per l'ombra.
Lasciate se necessario una vita agiata, l'avvenire che vi propongono.
Mettetevi in cammino.

André Breton


martedì 5 marzo 2013

MASOCHISMO E SADISMO, ALCUNI ACCENNI

Mille esperienze successive hanno insegnato al padrone che gli oggetti non hanno valore per lui se si lasciano possedere. Il padrone, quindi, s'interesserà soltanto agli oggetti che un mediatore implacabile gli impedirà di possedere.
Il masochista altro non è dapprima che un padrone annoiato. Egli si disprezza a tal punto da non poter mai fidarsi del proprio giudizio. Vi è soltanto un oggetto di cui il masochista si reputa capace di stimare il valore: tale oggetto è egli stesso e il valore è nullo. Il masochista giudicherà gli altri uomini secondo la perspicacia di cui sembrano dar prova nei suoi confronti: si allontanerà dagli esseri che provano per lui affetto, avvicinandosi invece a coloro che danno prova di disprezzarlo.
Il masochista si identifica con tutti gli "umiliati e offesi", con tutte le disgrazie reali e immaginarie che gli ricordano oscuramente il suo destino. Egli è fondamentalmente pessimista: sa che il male è destinato a trionfare.
Nel masochismo sono presenti tutti i valori della morale cristiana, ma la loro gerarchia è capovolta. Si ama il Bene soltanto per odiare maggiormente il Male. Si difendono gli oppressi soltanto per meglio schiacciare gli oppressori.
Il sadismo è il capovolgimento dialettico del masochismo. Stanco di sostenere la parte del martire, il soggetto che desidera decide di diventare carnefice.
Accanto al masochismo e al sadismo esistenziali, troviamo anche un masochismo e un sadismo puramente sessuali. Il masochista sessuale vuole un compagno carnefice poiché si pretende perseguitato. Vuole sostenere, accanto al compagno sessuale, la parte che sostiene (o crede di sostenere) nell'esistenza quotidiana accanto al mediatore.
Non si può, tuttavia, affermare che il soggetto masochista "desidera" la sofferenza. Ciò che egli desidera è la presenza del mediatore, il contatto con la divinità. Può suscitare l'immagine di questo mediatore solo ricreando l'atmosfera, reale o supposta, dei rapporti con lui.
I problemi inerenti al masochismo e al sadismo sessuali non si chiariscono se non si avverte in tali fenomeni un riflesso dell'intera esistenza. Il masochismo sessuale è un riflesso del masochismo esistenziale e non l'inverso.
 
Riflettendo in seguito alla lettura di Menzogna Romantica e Verità Romanzesca di René Girard