domenica 6 gennaio 2013

INNEGABILE TRADIMENTO

Scalciò via le scarpe e si sbottonò la camicetta, gettandola sul letto accanto ai vestiti di Bennie. Il contenuto delle sue tasche era sparpagliato sul tavolinetto d'antiquariato dove lo lasciava sempre. Stephanie diede un'occhiata a quel che c'era, una vecchia abitudine che le era rimasta dai giorni in cui viveva nel sospetto. Monete, carte di chewing gum, uno scontrino del parcheggio. Mentre si allontanava, qualcosa le rimase appiccicato alla punta del piede nudo. Lo staccò - era una forcina - e si diresse verso il cestino. Prima di lasciarla cadere, le diede un'occhiata: una comunissima forcina dorata, identica a quelle che si trovavano negli angoli delle case di qualsiasi donna di Crandale. Eccetto la sua.
Stephanie rimase immobile con la forcina in mano. I motivi per cui poteva essere finita lì erano migliaia - una festa che avevano dato, amici saliti a usare il bagno, la donna delle pulizie - ma Stephanie capì a chi apparteneva come se lo sapesse già, come se non lo stesse scoprendo ma semplicemente ricordando. Si mise a sedere sul letto in gonna e reggiseno, accaldata e tremante, sbattendo le palpebre sbigottita. Ma certo. Non ci voleva molta fantasia per capire come tutto era coinciso: dolore, vendetta, potere, desiderio. Era andato a letto con Kathy. Ma certo.

 
Jennifer Egan, "Il tempo è un bastardo"
 

Nessun commento:

Posta un commento