mercoledì 10 ottobre 2012

IL CAPOVOLTO UNIVERSO

Di notte, prima di sollazzarci in carnali riti sorseggiando il Cocktail Reietto, intraprendevamo esaltanti discorsi, costruendo un depravato mondo ribelle dedito al culto dell'eleganza, un mondo dalla realtà capovolta, dalle chiome di piante disegnanti demoniache forme, e dal sadismo imperterrito, vissuto come liberazione degli umani istinti.
Lo volevamo ricolmo d'impudicizia, dedito all'orgia, malsano e corrotto, peccante e ardimentoso, abitato da creature discinte e bramose di sesso, da femmine stupende come opere d'arte, e da monumentali maschi possenti, irriverentemente immersi in surreali contesti, simili a meravigliosi paesaggi luttuosi e onirici, racchiusi dentro ampissime stanze dagli alti soffitti e le finestre mancanti, affinchè della luce non filtrasse neppure il residuo di un'ombra, e della rigogliosa natura non s'avvertisse l'olezzo, e là condurre un'esistenza lontana da ogni mortificazione possibile, tra trasgressioni ed eccessi, perseguendo un ideale di bellezza esagerata e suprema, nell'allettante depravazione della crapula, e dei blasfemi concetti.
 
 
Isabella Santacroce, "V.M. 18"
 

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