S’indorano i miei occhi d’oro falso;
sfinge senza mistero nel ponente.
La tristezza di cose che non furono
scende dentro di me velatamente.
E il mio dolore spezza pugnali d’ansia,
bocci di luce in tenebra si mischiano.
Le ombre che io genero non durano,
come Ieri, per me, Oggi è distanza.
Ma in vista del segreto ormai non tremo;
niente m’accende d’oro o mi spaventa:
galoppa su di me la vita in guerra,
e non mi sfugge un brivido d’angoscia.
Stella ubriaca che ha perduto i cieli,
sirena pazza che ha lasciato il mare;
tempio deserto e ormai pericolante,
io, statua falsa eretta al vento...
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