Io conto le tracce grigie
Io canto le trecce mogie
E sento le brezze stigie
Che santo fecero il doge.
Sul lastrico piango stanco
Sull’ostrica pongo l’anca
Tirassegno al saltimbanco
Mi rassegno a un salto in banca.
Liscio l’ascia e vado via
Lascio l’uscio, me ne scappo
E vado in periferia
Evado grazie a uno strappo.
Se ha morale tutto questo
Se è amorale ed insensato
Per spiegare dirò presto
Che fin’ora ho scherzato.
Io sono la grande mente
Proprietà di un gran demente
Amo la celia e la burla
Amo la lingua e sedurla.
Se pensi che t’abbia offeso
Aggiungerò scortese
Che tutto il mondo è palese
E il linguaggio non ho leso.
Nessun commento:
Posta un commento