(gli occhi stretti)
scruto il sole
tra le dita dei piedi
Sale
il pulviscolo
sospingendo
il pensiero
e io ho bisogno
di tonalità decise
ch’estinguano
le molteplici nuances
dell’esitazione
Vanamente
considero
la funzionalità
di un’antipastiera
– cliché
di un convivio
imposto:
inamovibile
certezza
di non bramarne
una.
D’un tratto so
– tutto ciò
(le sagome nere
che i miei piedi
ritagliano
nella luce;
questa quiete
cogitabonda)
dev’essere sintomo
di quello che chiamano
serenità.
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